Ep. 02 | The Wall

di Riccardo Gazzaniga

Se sul finire degli anni '80 la cortina di ferro vacilla sempre più pesantemente, c’è invece un muro ancora solidamente in piedi, all’inizio del 1989. Ufficialmente si chiama Barriera di protezione antifascista, per tutti è e sarà per sempre il Muro di Berlino. Voluto dalla autorità della Germania Est, che a lungo avevano negato l'esistenza del progetto, e costruito a sorpresa in pochi giorni, nell'agosto del 1961, il muro taglia in due la città tedesca, separando famiglie, amici e colleghi. Ma la storia insegna che, quando ci sono recinzioni che dividono esseri umani dalla libertà o da altri esseri umani, ci sono anche inevitabili tentativi di superarle. Tentativi che, per 28 anni, dovranno però scontrarsi con il rigido apparato di sicurezza messo in piedi dalla DDR, guidato dalla terribile Stasi.

Om Podcasten

di Riccardo Gazzaniga 1989: l’anno di svolta per eccellenza, una stagione di ribellione e musica, di scontri e libertà dopo la quale nulla, in Europa e nel mondo, sarà più lo stesso. La tempesta arriva da lontano: inizia con la salita al soglio pontificio di Papa Woytila nel 1978, continua con l'azione di Lech Walesa in Polonia e deflagra grazie alle mosse di Mikhail Gorbachev in Russia. Nell'estate del 1989, due mesi prima della caduta del Muro, trova anche la più improbabile delle colonne sonore: un festival che per la prima volta porta il rock occidentale al di là della cortina di ferro. Si chiama Moscow Music Peace Festival, e per due giorni ospita dentro lo stadio Lenin esaurito Bon Jovi, Motley Crue, Ozzy Osbourne, Skid Row, Cinderella e Scorpions: un evento che rappresenta per il blocco sovietico quello che Woodstock è stato per l'Occidente. E chissà se la fine dell’Unione Sovietica per come il mondo l’ha conosciuta non cominci proprio qui, mentre una rockstar americana taglia in due la folla dello Stadio Lenin e tutto il 1989.