Ep. 03 | The Sound of Silence

di Riccardo Gazzaniga

Nei primi mesi del 1989, in Russia, lo spirito riformista di Gorbaciov fa sognare i giovani sovietici che da anni lottano per un paese più libero. Fra questi c’è un rocker dissidente di nome Stas Namin, che sogna di portare le band hair-metal americane nella sua Mosca per un grande concerto di rock e libertà. Nel frattempo, in Polonia, Solidarnosc di Lech Walesa diventa un partito politico e trionfa alle prime elezioni democratiche del paese: un terremoto che fa tremare i confini degli altri stati del Patto di Varsavia, aprendo la frontiera tra Ungheria e Austria. Solo in un paese la transazione verso la libertà non si compie e viene, anzi soffocata nel sangue. Le proteste dei giovani cinesi che chiedono più diritti e libertà civili si scontrano con l’atteggiamento intranisgente e repressivo del regime ancora guidato, dietro le quinte, da Deng Xiaoping. In piazza Tienamen, si consuma così la più grande tragedia del 1989 e forse dell’intero decennio. Ai cinesi non resta cheportare una benda rossa ai concerti del rocker Cui Jan, che non si piega al regime. Perché la musica può essere anche questo, strumento di resistenza e libertà.

Om Podcasten

di Riccardo Gazzaniga 1989: l’anno di svolta per eccellenza, una stagione di ribellione e musica, di scontri e libertà dopo la quale nulla, in Europa e nel mondo, sarà più lo stesso. La tempesta arriva da lontano: inizia con la salita al soglio pontificio di Papa Woytila nel 1978, continua con l'azione di Lech Walesa in Polonia e deflagra grazie alle mosse di Mikhail Gorbachev in Russia. Nell'estate del 1989, due mesi prima della caduta del Muro, trova anche la più improbabile delle colonne sonore: un festival che per la prima volta porta il rock occidentale al di là della cortina di ferro. Si chiama Moscow Music Peace Festival, e per due giorni ospita dentro lo stadio Lenin esaurito Bon Jovi, Motley Crue, Ozzy Osbourne, Skid Row, Cinderella e Scorpions: un evento che rappresenta per il blocco sovietico quello che Woodstock è stato per l'Occidente. E chissà se la fine dell’Unione Sovietica per come il mondo l’ha conosciuta non cominci proprio qui, mentre una rockstar americana taglia in due la folla dello Stadio Lenin e tutto il 1989.