Ep. 06 | Viva la victoria

di Riccardo Gazzaniga

Novembre 1989. Il muro di Berlino traballa da mesi, ma a farlo crollare definitivamente il 9 novembre è un'informazione sbagliata: quello data da Gunther Shabowski, ministro della propaganda della DDR, che in conferenza stampa annuncia troppo prematuramente la fine delle restrizioni per gli spostamenti da est a ovest. L'apparato dello stato non è pronto a gestire la massa di persone che si riversa subito in strada alle barriere e ai checkpoint, e le guardie di confine nel vuoto di potere che si crea sono costrette ad aprire i varchi verso l'ovest: è la fine di un incubo lungo 28 anni.
L'evento fa da acceleratore del vento di cambiamento che sta investendo tutti i paesi dell'Europa dell'Est: in Cecoslavacchia la transizione avviene in maniera rumorosa ma pacifica, tanto da passare alla storia come Rivoluzione di velluto. Nulla a che vedere con i drammatici eventi in Romania, dove le proteste contro ila dittatura di Ceusescu sfociano in una vera e propria guerra civile.
Tante cose succederanno ancora nei mesi e negli anni seguenti, prima di poter dichiarare definitivamente chiusa l'avventura del comunismo europeo. Ma tutto cominciò lì, in quell'indimenticabile anno di lotta e libertà, chiuso da un
grande concerto nella Berlino riunita che festeggia la ritrovata unità e la speranza in un futuro che si rivelerà poi meno semplice del previsto.

Om Podcasten

di Riccardo Gazzaniga 1989: l’anno di svolta per eccellenza, una stagione di ribellione e musica, di scontri e libertà dopo la quale nulla, in Europa e nel mondo, sarà più lo stesso. La tempesta arriva da lontano: inizia con la salita al soglio pontificio di Papa Woytila nel 1978, continua con l'azione di Lech Walesa in Polonia e deflagra grazie alle mosse di Mikhail Gorbachev in Russia. Nell'estate del 1989, due mesi prima della caduta del Muro, trova anche la più improbabile delle colonne sonore: un festival che per la prima volta porta il rock occidentale al di là della cortina di ferro. Si chiama Moscow Music Peace Festival, e per due giorni ospita dentro lo stadio Lenin esaurito Bon Jovi, Motley Crue, Ozzy Osbourne, Skid Row, Cinderella e Scorpions: un evento che rappresenta per il blocco sovietico quello che Woodstock è stato per l'Occidente. E chissà se la fine dell’Unione Sovietica per come il mondo l’ha conosciuta non cominci proprio qui, mentre una rockstar americana taglia in due la folla dello Stadio Lenin e tutto il 1989.