Rosso Fiorentino e il confronto con gli altri #2
Quando conosciamo persone nuove, tra scuola, lavoro e corsi di ogni genere, quanto è difficile presentarsi senza cadere nella trappola del confronto che ci inibisce e ci svaluta? Perché sembra sempre che non siamo mai abbastanza?Da un lato i modelli di perfezione da cui siamo circondati ci fanno sentire costantemente inadeguati. Dall’altro il rischio dell’omologazione si annida dietro l’angolo, pronto a spegnere e appiattire le personalità più fragili. Ma se noi ce la vediamo brutta e rischiamo di cadere in depressione credendo di non essere all’altezza, gli artisti del manierismo se la passano decisamente peggio: vivono e lavorano nella stessa epoca e negli stessi luoghi in cui sono attivi personaggi del calibro di Leonardo, Michelangelo e Raffaello, per dire. Possiamo rivalutare i nostri tempi bui!Cosa occorre fare per non essere sopraffatti già dal primo caffè del mattino e non sentirsi perdenti al primo contatto quotidiano con lo specchio? Prendiamo spunto dai manieristi, che scelgono la loro via, l’unicità, e inventano un linguaggio nuovo, strampalato e teatrale, che però è personale, originale e proprio per questo meraviglioso e vero.La storia dell’arte ancora una volta ci propone una prospettiva unica per affrontare le sfide della vita, incoraggiandoci ad andare fieri della nostra voce, di chi siamo, del modo in cui camminiamo a testa alta nel nostro percorso irripetibile.Il mio canale YouTube: https://www.youtube.com/@RaffaellaArpianiNotte di luna con Van Gogh https://amzn.to/4pxEP8CRosso Fiorentino, Deposizione di Volterra, 1521, Pinacoteca di Volterrahttps://www.artribune.com/wp-content/uploads/2023/11/Rosso-Fiorentino-Deposizione-dalla-Croce-1521.-Generale-dopo-il-restauro.jpgMusic by u_i8dn2ohf5o from PixabayMusic by Niccolò Mescia