1. 12 agosto 1944

Era una mattina d’estate, in tempo di guerra. Era poco dopo l’alba e gli uomini se ne erano già andati nei campi a lavorare. In quelle case arroccate sui monti della Versilia c’erano soltanto anziani, donne, bambini. Centinaia di sfollati. I soldati nazisti bussano di porta in porta, fanno uscire tutti e mitragliano senza pietà. Poi il fuoco, per incenerire corpi e abitazioni. Tutto si consuma in poche ore, ma resterà per sempre impresso nelle menti di sopravvissuti come Enrico, Enio, Mario, Adele. Nulla sarà più come prima a Sant’Anna di Stazzema.

Om Podcasten

Nelle prime ore del mattino del 12 agosto 1944 un folto numero di soldati tedeschi raggiunge Sant’Anna di Stazzema, un paesino di montagna della Versilia. I nazisti trovano solo donne, vecchi e bambini, gli uomini sono già tutti fuggiti per paura dei rastrellamenti, ma non si fanno problemi a ucciderli prima di dare fuoco a corpi e abitazioni. È un vero e proprio eccidio, crudele ma soprattutto pianificato.Finita la guerra, per molto tempo non si è parlato di ciò che è successo a Sant’Anna. È scesa una coltre di silenzio cinereo che, originata in primo luogo da quelle istituzioni che avrebbero dovuto trovare e processare i colpevoli della strage, ha oppresso soprattutto i superstiti. Solo a metà degli anni ‘90 l’eccidio di Sant’Anna di Stazzema ha cominciato, faticosamente, a essere riconosciuto e ricordato.Grazie alle voci dei protagonisti, dai sopravvissuti alla strage al procuratore che ha istruito i processi per trovarne i responsabili, “Cenere - Le voci dell’eccidio dimenticato di Sant’Anna di Stazzema” racconta la storia di una pagina terribile della Seconda guerra mondiale, nascosta per troppo tempo negli archivi della memoria d’Italia.