4. Siamo legna da ardere

Prima gli spari, i corpi dilaniati dai proiettili. E poi le fiamme. Chi arrivò nel borgo di Sant’Anna di Stazzema al termine di quella mattina del 12 agosto 1944, e tra di loro c’è il partigiano ebreo livornese Elio Toaff, ne ricorda il fumo, l’odore nauseante, la cenere ancora ardente. Eppure qualcuno a questo orrore sopravvisse, pure alcuni bambini. Ascoltate le voci di Mario Marsili, Adele Pardini, Enio Mancini. Voci – come molte altre – rimaste silenti per tanti, troppi decenni.

Om Podcasten

Nelle prime ore del mattino del 12 agosto 1944 un folto numero di soldati tedeschi raggiunge Sant’Anna di Stazzema, un paesino di montagna della Versilia. I nazisti trovano solo donne, vecchi e bambini, gli uomini sono già tutti fuggiti per paura dei rastrellamenti, ma non si fanno problemi a ucciderli prima di dare fuoco a corpi e abitazioni. È un vero e proprio eccidio, crudele ma soprattutto pianificato.Finita la guerra, per molto tempo non si è parlato di ciò che è successo a Sant’Anna. È scesa una coltre di silenzio cinereo che, originata in primo luogo da quelle istituzioni che avrebbero dovuto trovare e processare i colpevoli della strage, ha oppresso soprattutto i superstiti. Solo a metà degli anni ‘90 l’eccidio di Sant’Anna di Stazzema ha cominciato, faticosamente, a essere riconosciuto e ricordato.Grazie alle voci dei protagonisti, dai sopravvissuti alla strage al procuratore che ha istruito i processi per trovarne i responsabili, “Cenere - Le voci dell’eccidio dimenticato di Sant’Anna di Stazzema” racconta la storia di una pagina terribile della Seconda guerra mondiale, nascosta per troppo tempo negli archivi della memoria d’Italia.