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“Il 24 marzo 1987 sette spari rompono il silenzio della sera a Saluzzo, in provincia di Cuneo. Un amministratore della sanità locale, Amedeo Damiano, è stato colpito nell’androne di casa sua ed è gravemente ferito.Chi gli ha sparato? Per conto di chi? E perché?Francesca Zanni ed Enrico Bergianti hanno ripercorso la storia di un uomo giusto, un uomo che ha semplicemente svolto il suo dovere e che si è trovato al centro di un caso di mafia nel profondo nord ovest italiano.“Cento giorni dopo - Il caso Amedeo Damiano” è la nuova serie podcast prodotta da Radio 24 disponibile su radio24.it e sulle principali piattaforme audio".

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24 marzo 1987. Amedeo Damiano, presidente dell’USSL di Saluzzo in provincia di Cuneo, sta rientrando dal lavoro. Nell'androne di casa due uomini gli sparano, probabilmente con l’intenzione di gambizzarlo. Cento giorni dopo Damiano muore per complicazioni all’ospedale riabilitativo di Montecatone, a Imola. Non si tratta più quindi di cercare i colpevoli di lesioni gravi, ma gli autori di un omicidio. Chi voleva intimidirlo? Chi ha armato le mani dei sicari? In questo podcast Francesca Zanni ed Enrico Bergianti raccontano, attraverso le voci dei protagonisti, la storia poco conosciuta di Amedeo Damiano, un amministratore pubblico integerrimo che aveva iniziato un’indagine interna all’Ospedale di Saluzzo a tutela dei pazienti e contro una serie di comportamenti scorretti. La lunga vicenda giudiziaria, che è seguita alla sua morte, ha fornito risposte soltanto parziali. Nel 2020 Libera, anche grazie all’attività di Giovanni Damiano, uno dei quattro figli di Amedeo, ha aggiunto il nome di Amedeo Damiano all’elenco delle vittime innocenti di mafia. Gettando una nuova luce sul caso .CREDITIIdeato e scritto da Francesca Zanni ed Enrico BergiantiVoce di Francesca ZanniIntervengono: Giovanni Damiano, Alberto Gedda, Giampaolo Testa, Sergio Soave, Alberto Candi, Christian La Rosa, Daniela MarconeMusiche originali di Francesco ImbriacoProducer Riccardo PoliResponsabile di produzione Guido ScottiCoordinamento editoriale Alessandra ScaglioniSi ringrazia la scuola di Alto Perfezionamento Musicale di Saluzzo