4. L’apartheid e l’indipendenza
Re Leopoldo si trova con le spalle al muro perché nel frattempo è stata messa a punto una invenzione straordinaria, la macchina fotografica, che è in grado di fornire prove inoppugnabili delle brutalità commesse dai belgi. I possedimenti “personali” del re vengono trasformati in colonia dello Stato: la situazione dovrebbe migliorare, ma la sostanza rimane la stessa e il governo di Bruxelles attua in Africa una forma appena edulcorata di apartheid fino al periodo della decolonizzazione. Nel 1960 il Congo ottiene l’indipendenza e alle prime elezioni esprime un leader locale, Patrice Emery Lumumba, visionario e appassionato: talmente appassionato che, alla cerimonia ufficiale di concessione dell’indipendenza, si inimica la madre patria e la diplomazia occidentale, al punto da essere pressoché costretto infine ad appoggiarsi all’Unione Sovietica. Un colpo di stato orchestrato dagli occidentali mette così fine al suo effimero sogno di potere e il Congo piomba per anni nel caos.