7. The rumble in the jungle
Quando finalmente Muhammed Alì torna sul ring è irriconoscibile: ha perso la leggerezza e la velocità che erano le sue armi migliori. Nonostante ciò è ancora famosissimo. Mobutu, il dittatore congolese, decide di portarlo in Africa, a Kinshasa, a combattere per il titolo contro George Foreman, possente campione in carica. Nero pure lui, ma tutt’altro che eterodosso: Foreman è anzi la perfetta incarnazione del nero integrato nel sistema americano. Così, quell’incontro va molto al di là dei valori sportivi. Sarà il primo match per il primato dei pesi massimi organizzato in africa: lo chiamano “The rumble in the jungle”, “Il tuono nella giungla”. E, dopo un’attesa spasmodica di settimane, Alì, sostenuto ossessivamente dalla folla, mette in scena sul ring una tattica totalmente inattesa: subisce stoicamente il massacro di colpi cui lo sottopone Foreman fino a sfinirlo e, al termine dell’ottava ripresa, se ne esce con una serie di jab che stendono l’avversario. Alì è – ancora una volta – campione del mondo!