Quando TRE ITALIANE arrivarono in FINALE nelle COPPE europee ||| 19 aprile 1989
Nella storia della musica sono poche le date che hanno l'onore di essere diventate il titolo di una canzone: in Italia la più famosa è “4 marzo '43” di Lucio Dalla, oppure nel resto del mondo c'è anche “8 aprile '82” di Beck. Sono ancora meno le date che hanno addirittura dato il titolo a un intero disco: tra queste c'è l'undicesimo album di Francesco De Gregori, che s'intitola “Miramare 19 aprile 1989”, come l'inizio di una lettera, di una cartolina o un articolo di giornale. È un album pieno di inquietudine verso il presente, che usa toni aspri per parlare di cronaca, di inquinamento, di traffico di organi, di aborto. Un disco anche piuttosto amaro, volutamente poco sintonizzato sul mood ottimista, tendente all'euforia, del decennio che sta finendo in bellezza per il nostro Paese. La data prescelta da De Gregori è anche per coincidenza una data storica per il calcio italiano: 19 aprile 1989, quando per la prima volta portiamo una squadra in finale in ognuna delle tre Coppe Europee: la Coppa delle Coppe, la Coppa UEFA, la Coppa dei Campioni. A beneficio dei più giovani bisogna ricordare com'erano organizzate negli anni Ottanta le tipiche settimane di Coppa: tutte le partite al mercoledì, chi prima chi dopo, di pomeriggio, in prima serata o in differita notturna. Con mille variabili: il segnale via satellite, i diritti televisivi che non erano collettivi come oggi ma gestiti da ogni squadra di ogni Paese, eventuali scioperi dei giornalisti o degli operatori radio-televisivi. Oggi c'è l'UEFA che fa in modo di non sovrapporre due partite importanti, o perlomeno ci sono le tv che hanno pronto il canale Diretta Gol per consentirci di seguire un po' tutto. Ma negli anni Ottanta, niente di tutto questo. Eccovi il palinsesto televisivo di mercoledì 19 aprile 1989: ore 15:30, Rai2, Sampdoria-Malines, telecronaca di Ennio Vitanza ore 20:15, Rai 3, Bayern Monaco-Napoli, telecronaca di Giorgio Martino ore 20:30, Rai1, Milan-Real Madrid, telecronaca di Bruno Pizzul Poi, per i più affamati, Sredets Sofia-Barcellona, seconda semifinale di Coppa delle Coppe, alle 18:30 su Capodistria, dove alle 22:45 andrà in onda in differita anche Dinamo Dresda-Stoccarda, seconda semifinale di Coppa UEFA. E forse a questo punto avrete notato la totale assenza di squadre inglesi, e c'è un motivo: dopo il disastro dell'Heysel, 29 maggio 1985, l'UEFA le ha squalificate in blocco dalle Coppe per cinque anni. Un provvedimento severissimo per debellare la piaga degli hooligans, che il governo di Londra sta recependo con grande fatica: quattro giorni prima a Sheffield, il 15 aprile 1989, a margine della semifinale di FA Cup tra Liverpool e Nottingham Forest, sono rimasti sul prato di Hillsborough i corpi senza vita di 97 tifosi Reds. Anche se in questo caso gli hooligans c'entrano ben poco: le responsabilità sono tutte della polizia di Sheffield, oltre che di stadi antiquati, scomodi e molto pericolosi, che nel giro di dieci anni in Inghilterra verranno tutti messi in sicurezza. Il mercoledì di Coppa, con le semifinali di ritorno di tutte e tre le Coppe, arriva anche per dimenticare la tristezza di un weekend tragico che rappresenterà un punto di non ritorno nel rapporto tra il calcio e l'Inghilterra. E adesso, possiamo cominciare.