2. Porta sul retro

Leonardo Fabbretti si rivolge anche a Apple, che ha prodotto il telefono di suo figlio. In quello stesso periodo l'azienda è impegnata in un caso simile, la richiesta di creazione di una backdoor, una "porta sul retro", cioè un modo per accedere a un iPhone bloccato superando il codice impostato da chi lo possiede. «Ci opponiamo a quest’ordine, che ha implicazioni che vanno ben oltre il caso legale in questione»: nel 2016 l’amministratore delegato di Apple Tim Cook spiega in un comunicato perché l’azienda è contraria a craccare un iPhone a fini investigativi, anche se a chiederlo è l’FBI, che sta cercando di aprire il telefono di due persone responsabili di un attentato terroristico. Se vuoi raccontarci qualcosa su questi temi, una storia, una suggestione, un pensiero, puoi scriverci a digitalrequiem@ilpost.it

Om Podcasten

Cosa succede quando una cosa nuova come l’era digitale incontra una cosa di sempre come la morte? Nel 2015 una piccola storia italiana viene ripresa da diversi media internazionali: il signor Leonardo Fabbretti non riesce più a sbloccare l'iPhone di suo figlio tredicenne Dama, e non può chiedergli il codice, perché Dama è appena morto di cancro. Fabbretti inizia un percorso per recuperare le memorie digitali di suo figlio, coinvolgendo aziende tecnologiche, giornali e esperti informatici. Digital Requiem inizia in una piccola città dell'Umbria e passa da un orfanotrofio di Addis Abeba, dal luogo di una sanguinosa strage in California, dal quartier generale di Apple in Silicon Valley, da una società di servizi per l'intelligence israeliana, da un piccolo ufficio informatico del centro storico di Genova e da una cattedra universitaria a Torino. Digital Requiem è un podcast di Francesco Perlini e Nicola Vasini, prodotto dal Post