4. L’eta’ dell’oro

La storia del cinema presenta degli "anni di grazia", momenti in cui gli artisti e l’industria trovano la sinergia perfetta per creare capolavori, e a Hollywood questi due elementi sono sempre legati. Nell'edizione degli Oscar del 1975 i candidati come miglior regista erano Francis Ford Coppola (‘Il Padrino parte seconda’), Roman Polanski (‘Chinatown’) Bob Fosse (‘Lenny’), John Cassavetes (‘Una moglie’) e Francois Truffaut (‘Effetto Notte’). Facendo un passo indietro, altro periodo d'oro è stato quello tra il 1939 e il 1941, sugli schermi si videro diversi film straordinari, comprese due pellicole diversissime tra loro: ‘Quarto Potere’ di Orson Welles e ‘Via col vento’, di Victor Fleming.See omnystudio.com/listener for privacy information.

Om Podcasten

La storia di Hollywood ha inizio oltre un secolo fa, quando il cinema americano si stabilì dove è ancora oggi. Sin dalle origini, quel quartiere della 'Città degli Angeli' è stato definito la "fabbrica dei sogni", dove l'anima industriale e quella artistica sono andate sempre di pari passo, tra operazioni spietate e folli esperimenti, fatti per creare film memorabili, che hanno cambiato l'immaginario del mondo intero. Un universo luminoso e splendente in superficie, capace di distruggere artisti che non ne hanno rispettato le regole. Scritto e narrato da Antonio Monda, questo podcast è il racconto dei retroscena, delle contraddizioni, degli errori e orrori, ma anche la grandezza e la capacità di rinnovarsi costantemente. Dalla rivoluzione del sonoro alla nascita della nuova Hollywood degli anni 70, dal maccartismo al politically correct. Dalla storia tragica di chi ne è rimasto schiacciato alla capacità di rappresentare sempre comunque un mito. Antonio Monda è uno scrittore, direttore artistico e conduttore televisivo. Insegna presso il Film and Television Department della New York University e collabora a varie testate giornalistiche, tra le quali La Repubblica, The Hollywood Reporter e RAINews 24. In precedenza ha scritto anche su Il Mattino, La Stampa e sulla Rivista dei Libri/The New York Review of Books.