È il 25 novembre 1980, sono passati cinque mesi dalla caduta del DC9. John Macidull fa parte dell’agenzia governativa americana che indaga sui disastri aerei. Analizza il tracciato radar della sera del 27 giugno 1980 e si chiede: quei due puntini che corrono verso il DC9, cosa sono? Chi avrebbe potuto attaccare l’aereo? L’aeronautica militare negò che quella sera fossero in corso esercitazioni della NATO. Ma Cesare Plantulli Lambert, l’ultimo pilota Itavia a percorrere la rotta Bologna-Palermo, smentisce questa versione. E davvero erano in volo altri aerei militari, quella sera? Davvero avrebbero potuto abbattere un volo di linea? La risposta potrebbe arrivare dal ritrovamento dei rottami di un altro aereo, avvenuto in Calabria: un Mig libico.See omnystudio.com/listener for privacy information.
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La sera del 27 giugno 1980 un DC-9 della compagnia Itavia, partito da Bologna, sta volando verso Palermo con 81 persone a bordo. È in ritardo di due ore, ma l'atmosfera in cabina è serena, hostess e steward distribuiscono caramelle gommose contro il mal d'aria, pilota e copilota conversano fra loro e comunicano costantemente con i centri radar.Alle 21.04, quando il radarista della torre di controllo di Ciampino chiama l'aereo per autorizzare l'atterraggio, non ottiene nessuna risposta. Qualche ora dopo, i primi corpi riaffioreranno dalle acque del Tirreno.Cos'è stato a provocare la caduta dell'aereo? Cos'è successo in quei minuti e poi nei quarantacinque anni successivi? Per capirlo abbiamo parlato con i familiari delle vittime, soccorritori, piloti, medici, radaristi, periti, ufficiali dell'aeronautica, storici e giornalisti. 'Il cielo sopra Ustica' racconta, in sette puntate, l'ultimo viaggio delle vittime, le speranze, le indagini, le ipotesi, i depistaggi, la tenacia dei familiari e l'incredibile avventura del recupero del relitto a oltre 3500 metri di profondità.