Ep. 4: Combatti il nemico

Dozzine di lettere anonime inviate a Roma per oltre vent’anni. Ci sono tutte nel rapporto McCarrick, con cui la chiesa di papa Francesco ha dichiarato nero su bianco la colpevolezza dell’abusatore seriale Theodore McCarrick, il porporato che, fino a tempi neppure troppo lontani, ha goduto di protezione, negligenze ed omissioni. Il caso del potente cardinale Usa è solo uno dei tanti cresciuti nell’ombra del pontificato di Wojtyla, che di McCarrick era amico. Ma il papa sapeva? Per don Boniface Ramsey, il prete whistleblower che per anni ha segnalato gli abusi in Vaticano, a Roma sapevano. Ma quanto pesò sul giudizio del papa il rapporto di stima fra i due? Durante tutto il suo pontificato Giovanni Paolo II non affrontò mai pubblicamente il problema della pedofilia. E questo ha pesato sulla credibilità dell’istituzione cattolica dopo di lui.See omnystudio.com/listener for privacy information.

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Giovanni Paolo II è il papa dei primati. Venuto dall’altra parte della cortina di ferro, è stato il primo pontefice non italiano dell'epoca moderna. La sua è stata una canonizzazione lampo: il processo che lo ha eletto santo è durato solo nove anni dalla sua morte, battendo persino la santa dei record, Madre Teresa di Calcutta. Il suo pontificato, al contrario, è fra i più lunghi nella storia della chiesa: 27 anni in cui crolla il Muro di Berlino, si disgregano i regimi del comunismo sovietico e il mondo si apre alla globalizzazione. Con Wojtyla inizia l’età d’oro del cattolicesimo mondiale, di cui lui stesso è icona pop, rilanciata a più riprese da tv e media. Poi, alla sua morte, tutto svanisce come un incantesimo e appaiono le ombre: gli abusi dei chierici sui minori, i teologi espulsi, la crisi dei grandi movimenti religiosi da lui stesso promosse. Ma che ruolo ebbe Giovanni Paolo II in tutto questo? È stato santo davvero?