Ep. 6: Santa donna

Il legame di Wojty?a con la Madonna non è solo una devozione nata nell’infanzia. Per il papa polacco, la Vergine rappresenta il modello di femminilità cristiano per eccellenza. Il motto inciso sul suo stemma pontificio «totus tuus» (trad. «tutto tuo, Maria») esprimeva l’idealizzazione di Giovanni Paolo II per la donna, destinata ad essere vergine e madre, come lui scrive nella Mulieris Dignitatem. Ma negli anni diventa incendiario il rapporto con i movimenti femministi, che accusano il papa polacco di discriminare le donne. Nella visione della morale di Giovanni Paolo II, che in Madre Teresa di Calcutta trova la sua icona, divorzio, contraccezione e aborto sono l’anticamera del male. Le posizioni di Wojtyla contro le istanze femministe rappresentano a oggi il debito più grande della chiesa cattolica verso gli ordinamenti europei.See omnystudio.com/listener for privacy information.

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Giovanni Paolo II è il papa dei primati. Venuto dall’altra parte della cortina di ferro, è stato il primo pontefice non italiano dell'epoca moderna. La sua è stata una canonizzazione lampo: il processo che lo ha eletto santo è durato solo nove anni dalla sua morte, battendo persino la santa dei record, Madre Teresa di Calcutta. Il suo pontificato, al contrario, è fra i più lunghi nella storia della chiesa: 27 anni in cui crolla il Muro di Berlino, si disgregano i regimi del comunismo sovietico e il mondo si apre alla globalizzazione. Con Wojtyla inizia l’età d’oro del cattolicesimo mondiale, di cui lui stesso è icona pop, rilanciata a più riprese da tv e media. Poi, alla sua morte, tutto svanisce come un incantesimo e appaiono le ombre: gli abusi dei chierici sui minori, i teologi espulsi, la crisi dei grandi movimenti religiosi da lui stesso promosse. Ma che ruolo ebbe Giovanni Paolo II in tutto questo? È stato santo davvero?