Ep 6: Pompei: il laboratorio di ricerche applicate

A Pompei, un cancello all’interno del parco archeologico cela un luogo segreto ai turisti, pieno di scaffali e cassetti, dove si muovono con passo leggero ricercatori, ma soprattutto ricercatrici, in camice bianco: archeo-botanici, archeo-zoologi, antropologi... E’ il laboratorio di scienze applicate, dove vengono immagazzinati e studiati tutti reperti organici ritrovati nel parco dall’inizio degli scavi: crani, ossa, semi, frutti, pani, frammenti di tessuti conservati dall’eruzione del 79 d.C. Un laboratorio creato anni 30 fa da un’altra donna, pioniera in Italia dell’acheo-botanica: Annamaria Ciarallo. E’ al laboratorio Valeria Amoretti, la sua direttrice, porterà anche stasera i reperti che sta raccogliendo sul cantiere di scavo, in una domus sul margine est della città antica.

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Il patrimonio storico artistico più ricco e importante al mondo è il dono e il fardello che il nostro passato ci ha lasciato. È una incredibile ricchezza, ma ogni giorno dobbiamo difenderlo, proteggerlo, curarlo. Un lavoro che il nostro Paese affida in gran parte alle donne, che costituiscono il 70% delle persone impiegate nel settore dei beni culturali. In otto puntate, In buone mani racconta altrettante realtà, nelle quali ogni giorno professioniste esperte gestiscono, studiano e si prendono cura delle nostre opere d’arte, costituendo dei veri e propri centri di eccellenza - punti di riferimento per il mondo intero. Da Reggio Calabria a Firenze, da Torino a Pompei, ogni giorno con loro, l’arte italiana è IN BUONE MANI.