Episodio 2 - Nessuno deve sapere

Nel secondo episodio del podcast La Confessione c'è, raccontato e analizzato nei dettagli, un fatto che a prima vista sembrerebbe inverosimile.  Invece è la semplice verità: per la Chiesa cattolica la violenza sessuale su un minore non è punibile se a compierla non è un sacerdote ma un seminarista.  Sì, perché la giustizia della Chiesa si occupa solo delle colpe dei sacerdoti e un seminarista non lo è ancora.  Per questa ragione la cosiddetta Investigatio Previa su don Giuseppe Rugolo, il sacerdote di Enna condannato a 4 anni e 6 mesi per violenza e tentata violenza, si è conclusa con l'assoluzione.  E il vescovo di Piazza Armerina Rosario Gisana, regista dell'operazione, ha anche sfruttato abilmente le ambigue regole canoniche per non dare alla vittima denunciante, Antonio Messina, alcuna informazione sull'esito del procedimento. E per non denunciare il fatto alla magistratura, cosa che ha dovuto fare Messina due anni dopo la denuncia formale al vescovo, fatta quando ancora aveva fiducia nella Chiesa.  Rimane il fatto che un seminarista, colpevole di violenza su un minore a lui affidato, per la Chiesa non solo non è punibile perché non ancora sacerdote ma neppure perde i requisiti per diventarlo. Recentemente questa regola è cambiata, ma solo per i fatti commessi dopo il 2021.  Per quelli commessi prima vale ancora uno dei perversi meccanismi con cui la Chiesa ha tradizionalmente tutelato gli abusatori seriali annidati tra le sue fila. Episodio due di sette.   La Confessione è un podcast di giornalismo investigativo in 7 puntate disponibile su Spotify e tutte le principali piattaforme Autori: Stefano Feltri Giorgio Meletti Federica Tourn Con la collaborazione di Carmelo Rosa Consulenza musicale e sonora: Stefano Tumiati Produzione: Il podcast La Confessione è possibile grazie al sostegno degli abbonati alla newsletter Appunti Learn more about your ad choices. Visit megaphone.fm/adchoices

Om Podcasten

Per tutta la durata del suo papato, Francesco ha sempre promesso che la sua Chiesa avrebbe perseguito abusi e abusatori senza incertezze. Ma alle parole non sono mai seguiti i fatti e il Vaticano ha continuato a coprire, insabbiare, negare, e ad abbandonare le vittime.  Il caso più clamoroso è quello di Marko Ivan Rupnik, teologo e artista famoso in tutto il mondo per i mosaici che decorano le chiese più importanti. Per oltre trent’anni le sue vittime hanno denunciato gli abusi subiti, e non è successo niente.  Nel maggio del 2020 padre Rupnik viene anche scomunicato dal dicastero per la Dottrina della fede: ha assolto in confessione il complice, cioè la donna vittima di abusi che la Chiesa considera, appunto, complice.  Nel giro di pochi giorni la scomunica viene revocata. E c’è solo una persona che può prendere una decisione così importante: papa Francesco in persona, amico di Rupnik, gesuita come lui.  Quel favore all’amico è l’ultima goccia in un vaso di scandali. In questa nuova inchiesta seguiamo il filo del caso Rupnik per raccontare le omertà e le complicità di una Chiesa ossessionata dal sesso nella quale il potere è cementato dall’omertà, e gli scandali per abusi servono solo a regolare i conti tra fazioni in lotta.  Dopo il successo de La Confessione, un nuovo lavoro di giornalismo investigativo sul tema degli abusi nella Chiesa firmato da Stefano Feltri, Giorgio Meletti e Federica Tourn La produzione di questo podcast è sostenuta dalle abbonate e dagli abbonati alla newsletter Appunti dove potete leggere le inchieste di Federica Tourn e gli approfondimenti dei temi trattati nel podcast. Poiché nessun editore vuole parlare di questo tema, abbiamo lavorato da soli, sostenendo i costi di questo progetto. Se vuoi contribuire puoi farlo sostenendo Appunti o con una donazione per il podcast sulla piattaforma di crowdfunding Go Fund Me La Scomunica è un podcast di giornalismo investigativo disponibile su Spotify e tutte le principali piattaforme di Stefano Feltri, Giorgio Meletti e Federica Tourn Inchiesta sul campo di Federica Tourn Story editor Giorgio Meletti  Consulenza musicale e sonora: Stefano Tumiati