02. Lo chiamavano "il Magnifico"

Dopo aver assistito all’uccisione del fratello Giuliano, Lorenzo de’ Medici vede la sua Firenze trasformarsi in un bagno di sangue. I corpi dei congiurati pendono dai bastioni di Palazzo Vecchio mentre si consuma la vendetta popolare: la folla grida il nome dei Medici a dimostrare la propria devozione. Chi era Lorenzo il Magnifico per il popolo di Firenze? Un semplice cittadino di Firenze e non il suo signore, secondo la legge, ma uomo capace di maneggiare le parole come armi. Lorenzo de’ Medici era destinato a cose magnifiche e questa è la sua storia. A raccontarla è Giovanni Battista da Montesecco, l’uomo che all'ultimo momento si è rifiutato di prendere parte all’attacco avvenuto a Santa Maria del Fiore.

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Il 26 Aprile 1478, nella Cattedrale di Santa Maria del Fiore a Firenze, va in scena l'episodio più drammatico del Rinascimento: Bernardo Bandini, Francesco Pazzi e Antonio Maffei aggrediscono Giuliano e Lorenzo de' Medici. Il primo muore, il secondo rimane ferito. La folla però si schiera dalla parte del Magnifico e la congiura finirà in un bagno di sangue e sfocerà in un conflitto aspro tra gli stati italiani. La vicenda viene raccontata da Giovanni da Montesecco, l'uomo del gran rifiuto: incaricato di assassinare i fratelli, si sottrae al compito poche ore prima del massacro. La sua confessione ci porta direttamente nel cuore di quell'epoca e fa luce sulle questioni più spinose della Congiura dei Pazzi.