Ep.5: Il nome della rosa - L’identità

L’opera è un genere che affonda le sue radici nel passato, certo, ma è viva e vegeta, e oggi continuano a essere composte nuove opere. In questa puntata Tabi incontra proprio un compositore contemporaneo: Francesco Filidei, in scena al Teatro alla Scala con Il nome della Rosa, tratto dall’omonimo romanzo di Umberto Eco. Ma come nasce un’opera, oggi? E come si trasforma un romanzo lungo e complesso in un’opera? Tabi fa queste e altre domande a Filidei, portando avanti la sua indagine sulla vertigine. Grazie a lui, Tabi troverà delle definizioni inaspettate per l’opera: scoprirà che può essere uno strumento per misurare il tempo, un pasto che qualcuno ha preparato per noi, un modo per far rivivere i morti. E, soprattutto, arriverà a pensare che fra le emozioni che prova lei - una ragazza di 22 anni del 2025 - e quelle che provavano uomini e donne vissuti qualche secolo fa, non c’è poi una grande differenza.

Om Podcasten

Tabi è una ragazza di ventidue anni, è nata e cresciuta a Milano e fino a poco tempo fa non si era mai interessata all’opera. Un giorno, quasi per caso, ha assistito a una rappresentazione del Macbeth al Teatro alla Scala. In sala, seduta al buio, ha sentito una forte emozione: un misto di smarrimento e adrenalina, come una specie di vertigine.  Cos’era, quella vertigine? Per rispondere a questa e altre domande, Tabi ha intervistato compositori ed esperti che l’hanno aiutata a decostruire cinque opere della Stagione 2025 del Teatro alla Scala: Norma di Bellini, Tosca di Puccini, Così fan tutte di Mozart, Rigoletto di Verdi e Il nome della rosa di Filidei.  Tabi inizia così a capire che l’opera ha tanto da dire su amore, potere, dolore e molto altro. E che la vertigine è qualcosa di mutevole, che ha molto a che fare con il modo in cui guardiamo il mondo. La vertigine è una serie podcast realizzata da Chora Media in collaborazione con il Teatro alla Scala. Scritto da Ilaria Orrù con la mia collaborazione e raccontato da me, Costanza Orlando.  La cura editoriale è di Sara Poma La supervisione del suono e della musica è di Luca Micheli La post produzione e il montaggio sono di Mattia Liciotti La project manager è Monia Donati La senior producer è Ilaria Celeghin Il coordinamento della post produzione è di Matteo Scelsa I fonici di presa diretta sono Guido Bertolotti e Aurora Ricci Il fonico di studio è Luca Possi Il progetto grafico è di Giulia Mangano e Rebecca Grassi Si ringraziano Emilio Sala, Vasilisa Berzhanskaya, il maestro Beatrice Benzi, il maestro Michele Gamba, Lidia Bramani, Fortunato Ortombina, Margherita Palli, il maestro Francesco Filidei Le musiche sono su licenza Machiavelli Music E/O Universal Music Publishing Ricordi srl