Intervista a Giuseppe Aversa

Quando un bambino conosce solo l’inferno, inconsciamente lo ricerca anche dove dovrebbe esserci il suo contrario. Giuseppe oggi ha 37 anni, ma per 12 ha vissuto in quella che a prima vista, dai finestrini di un’auto della polizia, gli era parsi l’oasi nel deserto della sua vita: il Forteto, la cooperativa agricola della provincia di Firenze che dal 1977 al 2011 ha accolto centinaia di minori provenienti da situazioni di svantaggio o vittime di violenze, diventando un modello lodato dalle istituzioni. Ma di violenze e maltrattamenti Giuseppe ne ha subite anche lì, in quel luogo che avrebbe dovuto salvarlo, e che per così tanto tempo ha chiamato casa.See omnystudio.com/listener for privacy information.

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Nel 1977 un uomo, Rodolfo Fiesoli, fonda sulle colline del Mugello, alle porte di Firenze, la cooperativa agricola "Il Forteto". Una comunità a cui si uniscono moltissimi giovani attratti dal vivere in condivisione, lontani dalla società moderna. Da subito a questo luogo il Tribunale per i Minorenni di Firenze affidata bambini e bambine provenienti da famiglie in difficoltà. Fino al 2011 la politica, la magistratura, gli assistenti sociali e molti altri, lodano l'operato del Forteto e del suo fondatore e profeta Fiesoli. Un cortocircuito sociale che per quasi quarant'anni ha permesso all'inferno di sembrare il paradiso. Questa è la storia del Forteto, di chi lo ha fondato, di chi ci ha vissuto, di chi ci ha creduto e di chi è fuggito. Ma soprattutto è la storia di chi sapeva, di chi avrebbe dovuto fare qualcosa e non ha fatto assolutamente niente.