2. Le ultime volontà

Nel suo testamento, Luigi Pirandello procede per sottrazione: chiede silenzio, solitudine, semplicità. Non desidera essere celebrato né ricordato. Un secolo prima, il poeta dialettale romano Giuseppe Gioacchino Belli, era stato più previdente, indicando ben dieci tutori legali che potessero prendersi cura del figlio, allora tredicenne. Qualcosa di simile farà l’attrice di inizio ’900 Lina Cavalieri, che lascerà tutto al figlio unico Alessandro. Il ragazzo avrà un solo obbligo: finanziare «una borsa di studio di canto per una giovinetta bisognosa della provincia di Roma». La stessa attenzione per i meno fortunati che ebbe un altro grande artista italiano: Giuseppe Verdi. Quattro storie che evidenziano l’importanza di una figura come quella dell’esecutore testamentario.Con le voci di Paolo Di Stefano, Enrico Girardi e del presidente dei notai italiani Giulio Biino.

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I testamenti che hanno fatto grande l'Italia. Una serie in 8 episodi (in uscita ogni venerdì) realizzata dal Corriere della Sera in collaborazione con il Consiglio nazionale del notariato, che racconta il nostro Paese da un punto di vista inedito e originale.Il testamento è il documento che non prevede, né consente, risposta: ogni parola è una sentenza; ogni frase può innescare la macchina del ricordo, alimentare gelosie, scatenare pulsioni che si credevano sopite ma anche decidere del futuro di molte persone. È l'atto formale che descrive fortune e fallimenti, legami indissolubili o famiglie in macerie, ma che rappresenta soprattutto i valori morali, le scelte civili, le debolezze e le virtù di chi li ha scritti. Personaggi illustri come Giuseppe Garibaldi, Alessandro Manzoni, Luigi Pirandello, Giuseppe Verdi, Enrico De Nicola, Enzo Ferrari o Giovanni Agnelli senior (il nonno dell’Avvocato). Ma anche italiani sconosciuti e in alcuni casi inflessibili, come un medico napoletano che scrisse ai figli: «Lascio tutto alla clinica, voi siete sul lastrico».Leggere questi testamenti è un po’ come curiosare nelle stanze private di uomini e donne che hanno reso grande il nostro Paese. E ci consente di capire meglio chi siamo e cosa siamo diventati. Con la voce narrante di Micol Sarfatti e il contributo del presidente dei notai italiani Giulio Biino.