6. Prima gli altri

Denaro, patrimoni, traguardi raggiunti: il testamento è il bilancio di una vita, una contabilità intima che si fa atto pubblico. Ma nel caso di alcuni personaggi, celebri per il ruolo sociale e istituzionale che hanno ricoperto, racchiude anche gli ideali su cui hanno fondato la propria esistenza. Legando in modo profondo la dimensione personale a quella politica, uomini come Giuseppe Verdi, Giuseppe Garibaldi o Camillo Benso di Cavour hanno affidato ai posteri, attraverso le proprie disposizioni finali, i valori in cui hanno creduto.Rigore e generosità, riconoscenza e attenzione verso il prossimo si leggono tra le righe delle loro ultime volontà, che diventano testimonianze etiche e ci fanno anche scoprire figure poco conosciute ma dalle qualità esemplari. Leggendo il testamento di Enrico De Nicola, ad esempio, senatore e avvocato napoletano, si capisce perché l’Assemblea Costituente lo abbia scelto come primo presidente della Repubblica nata dopo il Fascismo.Con le voci di Micol Sarfatti, Giulio Biino ed Elisabetta Soglio.

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I testamenti che hanno fatto grande l'Italia. Una serie in 8 episodi (in uscita ogni venerdì) realizzata dal Corriere della Sera in collaborazione con il Consiglio nazionale del notariato, che racconta il nostro Paese da un punto di vista inedito e originale.Il testamento è il documento che non prevede, né consente, risposta: ogni parola è una sentenza; ogni frase può innescare la macchina del ricordo, alimentare gelosie, scatenare pulsioni che si credevano sopite ma anche decidere del futuro di molte persone. È l'atto formale che descrive fortune e fallimenti, legami indissolubili o famiglie in macerie, ma che rappresenta soprattutto i valori morali, le scelte civili, le debolezze e le virtù di chi li ha scritti. Personaggi illustri come Giuseppe Garibaldi, Alessandro Manzoni, Luigi Pirandello, Giuseppe Verdi, Enrico De Nicola, Enzo Ferrari o Giovanni Agnelli senior (il nonno dell’Avvocato). Ma anche italiani sconosciuti e in alcuni casi inflessibili, come un medico napoletano che scrisse ai figli: «Lascio tutto alla clinica, voi siete sul lastrico».Leggere questi testamenti è un po’ come curiosare nelle stanze private di uomini e donne che hanno reso grande il nostro Paese. E ci consente di capire meglio chi siamo e cosa siamo diventati. Con la voce narrante di Micol Sarfatti e il contributo del presidente dei notai italiani Giulio Biino.