10. ​​​​​​​​​​Startupper di campagna cercasi

Nelle campagne italiane c’è un problema. Il turnover si è inceppato. Eppure l’agricoltura, come tutti i settori, si gioca il proprio futuro sull’ingresso e la permanenza delle nuove generazioni. Le aziende agricole condotte da giovani sono solo il 7,7% del totale. Il risultato è che l’età media dei capi azienda in agricoltura è di 63 anni. Negli altri Paesi Ue, non è così. In Italia il rapporto tra imprese con titolari over 65 e quelle guidate da under 40 è quasi di cinque contro una, mentre nell’Ue è di poco inferiore a tre contro una. Che cosa frena il ricambio generazionale in agricoltura? Che cosa fare esattamente? Lo chiederemo ad esperti di giovani imprese agricole e aiuti alle startup: Enrico Calentini, presidente dell'Associazione dei giovani imprenditori agricoli di Cia-Agricoltori Italiani, e Giorgio Venceslai, della direzione servizi per le imprese di Ismea, spiegheranno quali sono gli strumenti in campo - tutti da potenziare - per aiutare gli aspiranti agricoltori. E poi… siamo proprio sicuri che manchi la terra? Un tesoretto di dieci mila ettari abbandonati da assegnare a startupper di campagna è stato accuratamente mappato nel Sud Italia grazie al progetto Sibater ma gli affidamenti si sono fermati al 20%. Perché? Ne parliamo con la coordinatrice del progetto Simona Elmo, ora responsabile delle politiche giovanili di Anci. L’interesse dei ragazzi c’è e la passione pure, come racconta il giovane imprenditore Thomas Marino che con tre cofondatori sui castelli romani ha puntato sull’idroponica.

Om Podcasten

La filiera agroalimentare è la prima ricchezza del paese e l'agricoltura è il suo fondamentale anello produttivo. Un grande settore in continua evoluzione, tra zappa, droni e scienza dei dati. Una nuova e antica epopea che raccontiamo ogni settimana a partire dalle sfide epocali poste dal cambiamento climatico. Ascolteremo scienziati ed esperti e dalle campagne italiane gli agricoltori parleranno di innovazione e best practice della sostenibilità. Dai raccolti in campo ai mercati globali, entreremo nel mondo che “fabbrica” - a cielo aperto e non solo - il nostro cibo.