17. Mai dire mais

Mentre le proteste degli agricoltori italiani non si fermano per difendere il valore della produzione nazionale, c’è un altro comparto che non riesce a rialzarsi. Stiamo parlando del mais che nella campagna 2023, per la prima volta dopo 160 anni, scende sotto i 500mila ettari di superficie coltivata. La produzione nazionale resta quindi largamente insufficiente e inferiore al 45% rispetto al fabbisogno nazionale. Eppure, si tratta di un prodotto fondamentale per le grandi Dop zootecniche come Parmigiano Reggiano, Grana Padano, Prosciutto di Parma e San Daniele. Filiere d’eccellenza dipendenti dall’import di mais e soia per i mangimi, che paradossalmente vale di più dell’export di formaggi e salumi Dop. È possibile rilanciare questa coltura tenendo conto delle sue caratteristiche green e con l’aiuto delle nuove biotecnologie? Ne parliamo con tre esperti: Nicola Pecchioni, direttore del Crea Cerealicoltura e Colture Industriali, Amedeo Reyneri docente di agronomia e colture erbacee dell'Università di Torino, Silvio Salvi, docente di genetica agraria Università di Bologna e presidente della Società italiana di genetica agraria.

Om Podcasten

La filiera agroalimentare è la prima ricchezza del paese e l'agricoltura è il suo fondamentale anello produttivo. Un grande settore in continua evoluzione, tra zappa, droni e scienza dei dati. Una nuova e antica epopea che raccontiamo ogni settimana a partire dalle sfide epocali poste dal cambiamento climatico. Ascolteremo scienziati ed esperti e dalle campagne italiane gli agricoltori parleranno di innovazione e best practice della sostenibilità. Dai raccolti in campo ai mercati globali, entreremo nel mondo che “fabbrica” - a cielo aperto e non solo - il nostro cibo.