Ep.5: La politica

La responsabilità penale è personale, ma le violenze sono certificate da quelle immagini. La politica cambierà qualcosa? E cosa è successo dopo la pubblicazione di quelle immagini dell’orrore sul pestaggio nel carcere di Santa Maria? Cosa dicono i politici? Cosa rispondono? Dalla sinistra che governava alla destra che faceva opposizione è un percorso tra silenzi, ignoranza, omissioni e coperture. E che fine hanno fatto le vittime e i testimoni della mattanza? Pasquale è libero e ha ricominciato a fare l’imprenditore. Pietro Ioia, invece, è finito di nuovo in cella, portava i cellulari ai detenuti. Il primo testimone, invece, cerca lavoro. E gli agenti? Decine sono tornati in servizio in attesa del processo. Alla fine Santa Maria non è servita per introdurre i codici identificativi e al contrario avanza l’ipotesi di rivedere il reato di tortura.See omnystudio.com/listener for privacy information.

Om Podcasten

Il 6 aprile 2020, nel carcere Francesco Uccella di Santa Maria Capua Vetere, Campania, Italia, avviene il più grave pestaggio collettivo di detenuti mai accaduto nel nostro Paese. Decine di poliziotti penitenziari si rendono protagonisti di un'orrenda mattanza. Segue un depistaggio raffinatissimo: agenti infedeli fotografano bastoni e pentolini per simulare la reazione scomposta dei detenuti, con lo scopo di giustificare l'intervento e la mano pesante. Si utilizzano perfino referti falsi per dimostrare le contusioni riportate per sedare la rivolta. “Ma quale rivolta” urlerà il primo testimone, “ci hanno riempito di botte”. In questo podcast Nello Trocchia, giornalista d'inchiesta, ripercorre i fatti di quell'aprile del 2020 smontando le bugie del potere, le menzogne del governo e svelando il pestaggio e il depistaggio. Un'inchiesta che è fatta di racconti e incontri. Come quello inaspettato in un paesino del centro Italia con una fonte che non parla, chiede silenzio e appunta su un fogliettino una scritta: "Sui video cautela, cautela massima". Ma la pubblicazione di quei video ha riscritto quel 6 aprile 2020 e "sbugiardato il potere". E sbugiardare il potere è il mestiere di un giornalista.