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Dalla palude dei social emerge una diatriba linguistica sul cosiddetto "linguaggio inclusivo", che poi non è linguaggio ma è lingua ed è una questione di desinenze, e di chi se ne appropria.
Dalla palude dei social emerge una diatriba linguistica sul cosiddetto "linguaggio inclusivo", che poi non è linguaggio ma è lingua ed è una questione di desinenze, e di chi se ne appropria.