4. Ricaricare è scomodo e complicato

Le colonnine sono poche e quando se ne trova una libera, prima di ricaricare la batteria bisogna aspettare delle ore: molto più facile e veloce fare un pieno di benzina o di gasolio! Questo è un altro dei pensieri fissi per chi si avvicina all’acquisto di un’auto elettrica: i disagi che si devono affrontare per poterla ricaricare. Ecco, quindi, il nuovo capo di imputazione del nostro processo, arrivato alla quarta udienza: ricaricare è scomodo e complicato. Per la difesa, Gianluca Bertazzoli, direttore di E_mob, il tavolo permanente degli stakeholder della mobilità elettrica in Italia.

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Non passa giorno senza che un sondaggio, una nuova indagine ci raccontino quanto gli italiani vorrebbero guidare un’auto elettrica, eppure la mobilità a zero emissioni stenta a diffondersi nel nostro Paese. A frenarla non sono limiti tecnologici, quanto piuttosto una mentalità radicata in cento anni di carburanti fossili che fatica a cambiare alla stessa velocità dell’innovazione. Così, salutata inizialmente come la panacea di ogni male, oggi l’auto elettrica si trova spesso sotto accusa.Ma quali sono i suoi pro e i suoi contro? È vero che costa troppo e che ha un’autonomia troppo limitata? Ci sono abbastanza colonnine, in Italia? Ed è facile usarle per la ricarica? È quello che si cercherà di capire in questa nuova serie del Corriere della Sera, realizzata dalla redazione Motori, che ha istruito un vero «Processo all’auto elettrica», con numeri, dati e perizie di parte. In ognuna delle 7 puntate - in uscita il giovedì - la difesa è affidata a esperti del settore: professori universitari, ricercatori, analisti, guru delle corse. Vedremo se alla fine si riuscirà a emettere una sentenza definitiva, in grado di sciogliere qualche dubbio e sfatare un po’ di leggende metropolitane.Un podcast del Corriere della Sera, condotto da Francesca Cibrario e scritto con Edoardo Nastri.Coordinamento editoriale di Tommaso Pellizzari. In redazione Francesco Giambertone.Produzione di Carlo Annese, per Piano P. Editing audio di Giulia Pacchiarini. Montaggio di Federico Caruso.