A cosa serve un LLM nativo italiano?

Per quale ragione ci serve una intelligenza artificiale generativa, addestrata interamente in italiano? Chi ci sta lavorando? E a che punto siamo? Sono ormai una decina, i progetti in corso dedicati allo sviluppo di Large Language Model (LLM). Tra i più noti, nati in lingua inglese, ci sono Chat GPT, Copilot, Llama Gemini. Gli LLM nativi italiani sono, invece, addestrati su ambiti più specifici, senza dover fare concorrenza ai suddetti giganti: si va da Dante, il primo in ordine cronologico, a magica Velvet, a Minerva, probabilmente uno dei progetti più ambiziosi, fino all'ultimo arrivato, chiamato Italia, che è stato annunciato il 6 giugno da iGenius, la prima e unica startup del paese ad aver superato il miliardo di euro di valutazione. E qui si apre un ragionamento sulla solita asfittica performance del paese su quasi tutte le sfide tecnologiche del nostro tempo. Di tutto questo, parliamo con Elisabetta Fersini, professoressa di Informatica all'Università degli Studi di Milano-Bicocca, che recentemente ha ospitato un convegno in cui si è fatto proprio il punto sullo sviluppo dei large Language Model madrelingua italiani.

Om Podcasten

Un'intervista settimanale per fare il punto sui più importanti filoni di innovazione con alcuni dei massimi esperti italiani: dall'acciaio verde ai robot collaborativi, dalle vertical farm alle applicazioni del grafene, dal futuro del packaging al nucleare di IV generazione, e tanto altro ancora. Ascolta anche il programma in diretta, in onda su Radio 24 da lunedì a giovedì alle 20:55