Come estrarre le terre rare senza scavare (o quasi)

Dall’istituto di Geochimica di Guangzhou, in Cina, arriva una tecnologia innovativa per estrarre le terre rare, che ridurrebbe drasticamente, almeno secondo quanto riportato su Nature Sustinability, l’impatto ambientale delle operazioni minerarie. Si tratta di un metodo estrattivo che richiederebbe pochissimi scavi: infatti i ricercatori cinesi, guidati da Jianxi Zhu, hanno trovato il modo di convincere questi minerali a migrare e concentrarsi in precisi punti di raccolta, attratti dai campi elettrici generati da un sistema di elettrodi inseriti nel terreno. Commentiamo la notizia con l'aiuto di Andrea Dini, Primo Ricercatore dell’Istituto di Geoscienze e Georisorse del CNR.

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Il drammatico uno-due della pandemia seguita dal conflitto in Ucraina ha contribuito dolorosamente a un passaggio culturale importante, facendoci finalmente realizzare che la transizione ecologica è uno strumento per conseguire una maggiore indipendenza dalle importazioni di materie prime, energia e semilavorati, da cui le economie europee sono estremamente indipendenti. Le soluzioni proprie della crisi ecologica (dalle fonti rinnovabili al ciclo idrico integrato, dall'economia circolare alla fusione nucleare) si rivelano infatti essere ciò che serve per affrontare la crisi geo-politica, energetica ed economica che ci attanaglia.Lo speciale estivo di Smart City "La transizione ecologica in tempo di crisi" racconta i punti di contatto tra le crisi del nostro tempo, e la ricerca di possibili soluzioni comuni, affrontando temi quali la gestione dell'acqua, le opportunità offerte dalle energie forestali e marine, le sfide dei sistemi di stoccaggio energetico sostenibili e della fusione nucleare.Scopri il podcast originale Smart City XL