Sensori “tascabili” per annusare i gas nocivi

Tra le nuove frontiere della ricerca c’è lo sviluppo di sensori miniaturizzati, capaci di rilevare la presenza di gas a concentrazioni bassissime. Le tecnologie che oggi permettono di fare questo tipo di analisi sono costose e ingombranti e ciò ne limita il campo di applicazione, che potenzialmente sarebbe molto vasto: si va dalla citizen science al monitoraggio ambientale, alla sicurezza, alla medicina. Di recente, Michele Penza, ricercatore ENEA della Divisione Tecnologie e Materiali per l’Industria Manifatturiera Sostenibile, e Anna Maria Laera del Laboratorio Componenti e Sistemi Intelligenti per la Manifattura Sostenibile, hanno guadagnato la copertina della rivista scientifica Chemosensors grazie a un articolo di review che ha fatto il punto della situazione in questo settore di ricerca.

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Il drammatico uno-due della pandemia seguita dal conflitto in Ucraina ha contribuito dolorosamente a un passaggio culturale importante, facendoci finalmente realizzare che la transizione ecologica è uno strumento per conseguire una maggiore indipendenza dalle importazioni di materie prime, energia e semilavorati, da cui le economie europee sono estremamente indipendenti. Le soluzioni proprie della crisi ecologica (dalle fonti rinnovabili al ciclo idrico integrato, dall'economia circolare alla fusione nucleare) si rivelano infatti essere ciò che serve per affrontare la crisi geo-politica, energetica ed economica che ci attanaglia.Lo speciale estivo di Smart City "La transizione ecologica in tempo di crisi" racconta i punti di contatto tra le crisi del nostro tempo, e la ricerca di possibili soluzioni comuni, affrontando temi quali la gestione dell'acqua, le opportunità offerte dalle energie forestali e marine, le sfide dei sistemi di stoccaggio energetico sostenibili e della fusione nucleare.Scopri il podcast originale  Smart City XL