Incroci pericolosi

L’Atalanta frena con il Toro, mentre c’è grande attesa per i due incroci Scudetto di oggi: da un lato il derby di Milano e dall’altro Roma-Napoli. Entriamo nel vivo della 23esima giornata di Serie A con Xavier Jacobelli, mentre con Dario Baldi commentiamo la vittoria della Fiorentina con il Genoa.Nella gara delle 12,30 intanto, la Juventus di Thiago Motta supera in rimonta l’Empoli con un netto 4-1, dopo un primo tempo difficile. Ne discutiamo con Guido Vaciago.Spazio poi a un ampio prepartita per un Milan-Inter ricco di significato. Ne parliamo con il nostro Dario Ricci in diretta da San Siro, ma anche con Gianfelice Facchetti e con Luca Serafini.Umberto Chiariello e Massimo Caputi ci portano invece all’Olimpico per la gara di stasera, in cui la Roma di Claudio Ranieri sfida il Napoli capolista di Antonio Conte.Voliamo poi negli States per farci raccontare da Simone Sandri lo scambio che ha sorpreso il mondo del basket e l’NBA: Doncic ai Lakers, Davis ai Mavs.Con Giacomo Bagnasco infine facciamo il punto sul rugby e sulla sconfitta dell’Italia all’esordio stagionale del Sei Nazioni in casa della Scozia.

Om Podcasten

Con Carlo Genta e Pierluigi Pardo, lo sport appassiona e diverte. Le voci e i suoni del calcio. Una lettura ironica e coinvolgente degli avvenimenti dell'attualità sportiva, senza fanatismi e senza tecnicismi. Commenti, interviste e soprattutto il dibattito con gli ascoltatori, che sono Tutti convocati. È come andare al bar sport: fra una risata, un commento, lo sport con Genta e Pardo è per tutti.E alla domenica, dopo le partite Tutti Convocati Weekend, condotto da Giovanni Capuano, con la partecipazione dell'immancabile Pierluigi Pardo per commentare insieme agli ascoltatori un rigore mancato, un gol rubato e un risultato con il cuore di chi la passione la vive, la racconta e ci gioca. Con imitazioni, tic, smorfie, scherzi da spogliatoio e ironia irriverente. L'unico programma in diretta sul calcio a partite appena finite, in cui da casa o dallo stadio gli ascoltatori possono dire la loro perché sono sempre convocati.