03. Ucciso e dimenticato. La figlia del giudice Bruno Caccia racconta 40 anni senza giustizia

26 Giugno 1983, Torino, il magistrato Bruno Caccia viene ucciso a poche centinaia di metri dalla sua abitazione da una raffica di colpi. La prima rivendicazione dell’omicidio da parte delle Brigate Rosse, verrà presto smentita, lasciando posto ad una pista meno prevedibile ma altrettanto spaventosa, quei colpi furono sparati dalla ‘Ndrangheta. A 40 anni dall’omicidio, dopo due processi, è chiaro chi ha ucciso Bruno Caccia, molti dubbi invece restano sul perchè e sul come sia stato possibile.La figlia Paola Caccia racconta gli sforzi per raggiungere una verità piena sul caso della morte di suo padre. Il primo e unico magistrato ucciso al nord dalla mafia.

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Il corpo o la nostra mente. Il luogo in cui viviamo o quello in cui si è costretti a vivere. La libertà può assumere mille forme ma anche l'assenza di libertà può impadronirsi della nostra vita in modi altrettanto vari. . Alcune volte questo meccanismo è consapevole, più spesso invece è un treno che deraglia. Questo è un viaggio alla ricerca delle vie di uscita. Storie di destini che voltano pagina, di luci che si riaccendono in fondo a un tunnel senza speranza. Persone che non si sono arrese anche quando tutto intorno sembrava finire. Parole e voci di chi ha lottato per rinascere. Luca Benecchi insegue racconti inaspettati, traportandoci in un luogo spesso completamente buio nel quale è obbligo trovare uno spiraglio di luce, un indizio che ci porti verso la libertà