5. Gli irriducibili

Barbara Fabrizi, la terza componente della falange armata dei Nuclei per il Potere Proletario, decide di costituirsi poco dopo l’arresto dei suoi complici. Lo fa presentandosi in lacrime nello studio del suo avvocato. Finisce così la breve stagione di sangue portata avanti da tre giovani che nel 1983 hanno inseguito, a qualsiasi prezzo, la chimera della rivoluzione del proletariato e dello smantellamento del sistema carcerario. Idee in cui continuano a credere fermamente anche da dietro le sbarre nei lunghi carteggi che si scambiano dai rispettivi istituti penitenziari dove sono rinchiusi. Condannati all’ergastolo per l’omicidio di Germana Stefanini e a 30 anni di reclusione per l’attentato al medico penitenziario Giuseppina Galfo, sono tra i pochi “irriducibili” che a differenza di gran parte dei brigatisti non si sono mai né pentiti né dissociati dalle azioni compiute.

Om Podcasten

28 gennaio 1983. Per la prima volta, in Italia, una donna muore perché bersaglio prescelto del terrorismo rosso. Si chiama Germana Stefanini, è un'agente di custodia nel carcere di Rebibbia e resterà la sola a detenere questo triste primato storico. Giuseppina Galfo, medico penitenziario, l'ha sfiorato per poco. Le accomuna una sentenza di morte arrivata dopo un processo proletario al quale sono state sottoposte e di cui rimane traccia su registrazioni degli stessi terroristi. Una pagina poco conosciuta degli Anni di Piombo."Zitta e buona, Germana Stefanini e le donne vittime del terrorismo rosso" è un podcast di Elisabetta Fusconi che ripercorre, con audio originali dell'epoca e interviste ai protagonisti, le ore drammatiche vissute da Germana Stefanini e Giuseppina Galfo durante il loro sequestro da parte dei Nuclei per il potere del proletariato armato, una cellula delle Brigate Rosse composta da cosiddetti "irriducibili" tuttora in carcere .CREDITI“Zitta e buona. Germana Stefanini e le donne vittime del terrorismo rosso” un podcast di Elisabetta Fusconi prodotto da Radio 24, sound design di Luigi Speciale, producer Riccardo Poli, responsabile di produzione Guido Scotti, coordinamento editoriale Alessandra Scaglioni.