Non chiamatemi rapper, sono tante cose. Con Lina Simons

In Italia, il mondo che ruota attorno al rap risulta spesso un ambiente ostile a chi non si riconosce come uomo cisgender, etero e in particolare bianco. Al di fuori dei nostri confini, il passato e il presente dell’hip hop sono costellati da una miriade di artiste che hanno preso il microfono per rappare, cambiando le regole del gioco. Che cosa vive una donna che prova ad affermarsi in questo ambito musicale qui in Italia?


L’ospite di questa puntata è Lina Simons, nome d’arte di Pasqualina De Simone, nata nel 1998 a Pozzuoli, da madre nigeriana e padre italiano. Negli ultimi anni si è fatta conoscere al pubblico con i suoi pezzi che mescolano parti rap all’afrobeat, al soul e all’R’n’B, canta e rappa in un misto di napoletano, italiano e inglese. Si è fatta notare durante la seconda stagione di Nuova Scena, il programma di Netflix dedicato ai nuovi talenti del rap. In questa intervista andiamo a fondo alcuni dei temi a lei più cari, come il corpo, le discriminazioni e l’essere una donna nera italiana.


MIND THE RAP è un podcast di Koliba, scritto e ideato da Veronica Tosetti.


Direzione editoriale: Nina Komadina e Pietro Rapuano

Post-produzione: Pietro Rapuano

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In redazione: Antonio D'Amore

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Om Podcasten

Il rap attraversa una fase di successo indiscusso. Il genere è spesso additato per il linguaggio violento e discriminante, soprattutto verso donne e altre minoranze. Si può essere femminist3 e amare il rap? Partendo da questa domanda, Veronica Tosetti intervisterà giornaliste, attiviste e addette ai lavori per fare un’analisi del rap da un punto di vista transfemminista intersezionale e aprire a un dibattito. Si può definire il rap un genere misogino? Si può immaginare e fare un rap diverso? Quali discriminazioni vivono le donne nel rap e nell’industria discografica nella sua interezza?